CHE COSA SONO LE ACLI

Dal patto associativo delle ACLI approvato dal XX congresso di Napoli il 3 marzo 1996

1 – Identità e carisma delle ACLI

Le ACLI nascono per iniziativa della Chiesa come patto associativo tra lavoratori, tra gente semplice, tra cristiani che vogliono testimoniare la fede nel mondo del lavoro e dare concretezza alla solidarietà. Le ACLI vengono dal popolo: questa provenienza non deve essere dimenticata né sottovalutata perché è un tratto costitutivo della genesi e della natura delle ACLI. Il patto associativo originario è dunque di natura popolare e cristiana. Questo patto ha trovato nel 1955 la formula sintetica che ancora oggi ne è l'espressione più felice e completa, quella della triplice fedeltà: alla Chiesa, al movimento dei lavoratori, alla democrazia. Questi sono i termini del patto originario. L'identità delle ACLI è custodita ed espressa dall'insieme delle parole che formano il loro nome: Associazione Cristiane Lavoratori Italiani. Il carisma fondativo delle ACLI è la testimonianza del Vangelo nell'azione educativa e sociale per la giustizia e la solidarietà. Senza il riferimento esplicito all'azione educativa e sociale si parlerebbe di altro, non di ACLI. Fede cristiana e lavoro sono fondamenti essenziali e complementari della stessa natura aclista. Se venisse a mancare uno dei due, le ACLI perderebbero i tratti costitutivi della loro identità.

2 – Vita Cristiana

La fedeltà alla Chiesa è un elemento generativo delle ACLI. Per questo la rigenerazione delle ACLI è affidata alla nostra capacità di mettere al centro del nostro essere e del nostro fare la vita cristiana, ossia la fede nel Dio trinitario, nella Verità rivelata dal Mistero pasquale da testimoniare nel quotidiano impegno sociale, nella convinzione che soltanto il Vangelo fa nuove le ACLI. Per questo contesto si pone l'urgenza della ricerca di una nuova spiritualità feriale di laici impegnati nella storia, di una creatività spirituale della politica da vivere dentro le vicende del mondo, per diventare organizzazione capace di accogliere ogni uomo e ogni donna di buona volontà.

3 – La formazione nelle ACLI

Vera forza delle ACLI, la formazione è innanzitutto "cura delle persone", delle loro singole identità e originali differenze in una prospettiva di reciprocità tra uomini e donne, tra giovani e adulti, tra soci e destinatari dei Nostri servizi. La formazione diventa il laboratorio in cui le ACLI costruiscono un'originale metodologia dell'azione sociale. Una formazione popolare e di base, intesa come grande opera di pedagogia sociale sui temi del nostro impegno: il lavoro, l'economia, la politica, il volontariato, il terzo settore, le riforme istituzionali, la vita cristiana, la salvaguardia del creato. Una formazione integrale e integrata, ispirata alla dottrina sociale della Chiesa.

4 – Un'Associazione di donne e di uomini.

Fin dalle origini le ACLI sono state un movimento di donne e di uomini, il cui cammino dentro le ACLI ha accompagnato e stimolato l'evoluzione del movimento stesso verso forme di coinvolgimento e di rappresentanza maggiormente espressive della soggettività che essi hanno via via assunto. La cultura delle pari opportunità, uscendo da una logica di sola rivendicazione femminile, è diventata asse strategico sul quale tutto il movimento è chiamato a convergere e a confrontarsi.

5 – In viaggio con i giovani

Nella storia delle ACLI i giovani hanno avuto un ruolo vivace, critico e proprio per questo costruttivo. In molte occasioni i giovani aclisti hanno anticipato scelte e processi diventati patrimonio di tutto il movimento. La "grande" avventura dei giovani è possibile se diventa la "grande" avventura degli aclisti adulti. Interpretare questo bisogno di vicinanza e collaborazione, che contiene talvolta elementi conflittuali, è condizione essenziale per ricostruire un ruolo dei giovani nel movimento: è tutta l'associazione che, nella domanda delle nuove generazioni, raccoglie la sfida del proprio futuro.

6 – Uno spazio di impiego sociale per le famiglie

Prima ancora di essere un veicolo di cittadinanza sociale, la famiglia è un luogo dove si costruiscono legami e relazioni personali e di senso. Nella famiglia si costruisce il "primo noi" di una società. Le ACLI si aprono alla coppia e alla famiglia come soggetto attivo e riconosciuto nella vita stessa dell'associazione. Alle famiglie va data piena cittadinanza all'interno dell'associazione non per creare una nuova specificazione organizzativa ma per offrire un luogo vitale di crescita. Un'attenzione particolare va rivolta agli anziani, alle persone che vivono la terza età. Le ACLI si impegnano a valorizzare socialmente il soggetto "anziano", considerandolo come risorsa preziosa per la famiglia e per la società.

7 – Il nuovo associazionismo dei lavoratori.

"Il lavoro è la chiave essenziale della nuova questione sociale": questa affermazione del magistero sociale della Chiesa indica la strada su cui orientare In nostra riflessione. In tutta la loro storia le ACLI hanno contribuito all'affermazione dei diritti dei lavoratori. L'Art.1 della Costituzione Italiana riconosce nel lavoro un valore fondativo per la convivenza sociale. Questo principio, nonostante il lavoro sia radicalmente cambiato, rappresenta ancora oggi un cardine essenziale per la nostra Repubblica. Il lavoro, per i cristiani, è il luogo nel quale si è chiamati a partecipare al compimento della creazione. Nell'attuale situazione storica una rinnovata importanza del lavoro va individuata nel suo emergere come dimensione di espressione fondamentale della persona umana che è attenta alla qualità del lavoro, all'ambiente di lavoro, agli effetti del lavoro sull'ambiente e proprio per questo ad un modello di sviluppo sociale ed economico compatibile e sostenibile. Il futuro dell'associazione dei lavoratori è legato alla capacità di realizzare una partecipazione diretta della persona alla struttura dei processi lavorativi e di assicurare la tutela e la promozione del lavoro di una prospettiva europea e mondiale. Un movimento di lavoratori cristiani non può tollerare un modello di società in cui un gruppo maggioritario dispone di posti di lavoro sicuri, di un buon guadagno e di sicurezza sociale, mentre gruppi considerevoli si trovano in stato di disoccupazione di lunga durata, hanno posti di lavoro non garantiti e contratti di lavoro che costituiscono sfruttamento vergognoso. Il mercato senza un progetto condiviso di società e di sviluppo, senza un governo politico orientato alla solidarietà e alla giustizia, finisce per aggravare una questione sociale già cosi' acuta da divenire immediatamente questione democratica.

8 – La fedeltà alla democrazia

La nascita delle ACLI è contemporanea alla nascita della Repubblica democratica. Fedeltà alla democrazia ha significato storicamente per le ACLI rendere i lavoratori cristiani protagonisti del cattolicesimo sociale e democratico, coniugando i valori delle istituzioni nazionali e dello Stato. L'inserimento dei lavoratori nella vita istituzionale è stato la linea guida di un processo di crescita e di sviluppo di una democrazia sostanziale. Va rilevato, tuttavia, che oggi esiste una crisi della democrazia, un offuscamento dei valori, in particolare quello del bene comune che si traduce in una crisi di identità nazionale. Mentre si impegnano ad essere anche al proprio interno scuola di democrazia, le ACLI riaffermano la validità dei principi e dei valori della Carta Costituzionale. La democrazia deve misurarsi con nuove sfide: la gestione pluralistica e partecipata del sistema dell'informazione e delle comunicazioni, il reale sviluppo dei processi di democratizzazione della vita economica, la lotta alla criminalità organizzata è una radicale riforma dello stato sociale.

9 – Terzo settore e cittadinanza attiva

La collocazione delle ACLI nel terzo settore è ancorata alla natura originaria di organizzazione del privato sociale. Oggi la progressiva visibilità del terzo settore segna un momento importante di maturazione anche politica in una realtà molto variegata e complessa che sta emergendo come nuovo attore della democrazia, luogo di partecipazione ma anche soggetto di iniziativa economica. La sfida dei prossimi anni sta nel trasformare le attività economiche e i servizi in imprese sempre più partecipate, solidali e efficienti e nel riuscire a fondere in un disegno di alto profilo i valori di solidarietà, democrazia e impresa.

10 – Associazione e impresa sociale

La storia della nostra associazione è frutto di un intreccio tra proposte e servizio, tra adesione ideale ed aiuto concreto, rappresentanza e risposta ai bisogni. L'originalità delle ACLI sta nel coniugare queste due dimensioni elaborando un modello capace di fondere dinamiche aggregative e risposte di servizio sul territorio. Un nuovo inizio delle ACLI è possibile se si riparte dai circoli, dalle unità associative di base: la rifondazione comincia da qui, dall'assunzione delle molteplicità delle nostre presenze territoriali come patrimonio di risorse e vera ricchezza dell'associazione.

11 – Autonomia e federalismo

Il riferimento al territorio, alle culture locali, alla municipalità ha sempre avuto nella storia delle ACLI un grande rilievo. Si potrebbe dire che ogni terra, ogni città, ogni comunità locale ha saputo imprimere la sua impronta alla forma associativa e organizzativa delle ACLI. Occorre una riforma organizzativa che assuma principi di autonomia, sussidiarietà federatività. La spinta al federalismo, se attentamente governata, costituisce una risorsa preziosa per dare spessore reale ai valori della Costituzione e agli ideali di una moderna azione riformatrice.

12 – Le ACLI internazionali

Il carattere internazionale è presente già nei primi anni di vita del movimento. Le ACLI si sono diffuse in Europa e nel mondo con gli Italiani che migravano per assicurare la tutela dei loro diritti. Oggi siamo dinanzi ad un cambiamento profondo: il nostro essere internazionali non poteva e non può limitarsi al fatto che gli Italiani siano presenti in più Stati. Muoversi in una prospettiva internazionale è prima di tutto dare attuazione ai diritti dei popoli e dell'uomo, in particolare alla pace, al lavoro, allo sviluppo, alla giustizia e ad un ambiente sano. Significa, inoltre, creare le condizioni per un nuovo ordine dell'informazione e della comunicazione e, al contempo, un nuovo ordine dell'economia fondato, come dice l'ONU, sull'uguaglianza sovrana, sull'interdipendenza, sull'interesse comune per la cooperazione tra tutti gli Stati. Solo nuove istituzioni democratiche internazionali veramente autorevoli garantiscono il rispetto dei diritti dei popoli e delle minoranze.