Circolo ACLI

Vill. Prealpino

«VALUTAZIONI  GENERALI

RAPPORTI TRA  I GENITORI

1)  La società e' modellata sulle esigenze egoistiche degli uomini, le donne sono  assenti ed  escluse.

La donna nella  nostra società è relegata ad una vita culturale e psicologica diversa, più povera, da quella del marito; i due  vivono, in società, due esistenze diverse e ben differenziate.

2)  L'ambiente sociale non favorisce l'incontro tra coppie, né stimola i coniugi a ricercare congiuntamente interrelazioni culturali e ricreative con il resto della Comunità.

Le mura domestiche rappresentano l'unica occasione dei due per vivere la loro unione, escludendo il resto del mondo che li circonda.

3)  La società perpetua la divisione.

La famiglia si presenta come l'unico, l'ultimo luogo in cui si pratica e si difende la staticità e la differenziazione dei ruoli.

Il fatto che il marito aiuti la moglie nelle faccende domestiche non interessa tanto per se stesso, quanto perché indica che il marito ha attività più importanti al di fuori della famiglia: cosicché alla moglie non rimane altro tempo da dedicare alle esperienze culturali, religiose, politiche, ecc., cose che pare siano riservate agli uomini e alle zitelle, unici difensori delle realtà sociali.

RAPPORTI  FIGLI  GENITORI

L'83% consegna tutta la busta (paga), il 14/4% parte.

-         Il consegnare la busta e' senso di appartenenza alla famiglia?

-         Il non consegnarla è senso di autonomia?

1)  Non è segno di autonomia: troppi fattori concorrono ad influenzare la condizione di vita in famiglia:

a)  si può notare, soprattutto, nella nostra realtà sociale la preoccupazione di pagare un impegno assunto assieme; come la casa, la macchina, e tutto ciò che può essere loro offerto dalla società;

b) motivo di orgoglio e (di prestigio famigliare, che stimola i genitori a soddisfare i primari bisogni e permettere loro il passo con la moda, dischi, strumenti musicali, motociclette, abiti, ecc.;

c)  I figli preferiscono consegnare tutta la busta, quando hanno la certezza che i genitori soddisferanno ogni loro desiderio; è modo assai semplice di scaricare ed evitare la responsabilità che può essere richiesta dal gestire in proprio la vita economica.

 

LIBERTA' DELLA FAMIGLIA DI OGGI E IN QUELLA IN PROIEZIONE

1)  I giovani si trovano in famiglia subordinati ad una volontà superiore che li priva della libertà e spesso vuol imporre loro una personalità diversa.

I genitori non si rassegnano alla mera funzione di collaboratori, stimolatori nello sviluppo psicologico del figlio; ma spesso vogliono essere dei protagonisti nella vita del figlio, diventandone i tiranni.

Tuttavia non sembra che i figli desiderino una libertà sfrenata, incontrollata che rasenti l'anarchia, ma piuttosto avvertono l'isolamento a causa della mancanza di amicizia e di sincerità.

2) Nel campo educativo, la presenza dei genitori, si presta ad una unica interpretazione: i genitori impongono al figlio certi obblighi e accettano la loro educazione come un mero dovere e obbligo inalienabile.

Perché i genitori non si preoccupano di dare una educazione sessuale ai figli?

3)  La società in questo senso è particolarmente inibita: il sesso è tabù.

Le risposte stereotipate facilitano e perpetuano il tabù: i figli sono così abbandonati a se stessi nella ricerca di una risposta agli interrogativi e alla curiosità dell'infanzia che rappresentano l'aspetto più preoccupante dello sviluppo psico-sessuale dell'uomo.

Abbandonare i figli a se stessi nel campo delle ricerche sessuali vuol dire costruire un muro tra figlio e genitori: il muro dell'incomprensione che si manifesta nella sua drammaticità nella adolescenza insofferente dell'autorità, in quanto avverte in essa un senso di falsità.

COME I GIOVANI PROSPETTANO I LORO RAPPORTI DI CONIUGI

Disponibilità dei ragazzi  a rompere la staticità dei ruoli nella famiglia: una disponibilità ad accettare nel proprio mondo psicologico e culturale la moglie.

Contrariamente le ragazze dimostrano una certa reticenza a lasciare il loro ruolo: si nota come sia vivo quasi preoccupante il pericolo di poter perdere anche l'unico ruolo specifico che la società ha affidato al loro sesso.

Preoccupazione destinata a scomparire man mano che la donna entrerà e completamente sarà assorbita dal processo produttivo industriale.»